Monte Bromo
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Indonesia: lo straordinario spettacolo dell’alba sul Vulcano di Bromo

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7 Febbraio 2019

Avete presente la copertina della guida Lonely Planet sull’Indonesia? quest’anno c’era una foto del Vulcano di Bromo. Fin da subito, dunque, la considerammo una meta imperdibile, non tanto perché ce lo suggeriva – più o meno esplicitamente – la nostra immancabile guida, ma perché lo spettacolo di quel vulcano aveva ormai colpito il nostro immaginario. Se ci chiedete se la realtà è stata all’altezza delle aspettative, la risposta richiede una premessa che poi è anche una sorta di “presa di coscienza”. Abbiamo ingenuamente sottovalutato un aspetto: se quella copertina aveva colpito noi, probabilmente aveva fatto lo stesso effetto anche a qualcun altro. A vedere l’alba su Bromo infatti eravamo decisamente troppi. Non che questo abbia in qualche modo sottratto bellezza o fascino all’esperienza, al contrario lo spettacolo del sole che sorgeva su quella spianata sulla quale si stagliavano i tre vulcani, era così stupefacente che avremmo voluto viverlo in una maniera completamente diversa: molto più raccolta, sommessa, direi quasi mistica. Ci immaginavamo arrampicate su qualche roccia o sedute a terra, immerse nel silenzio della notte, vedere la luce farsi strada lentamente, come un sipario che piano piano alza le tende. Purtroppo non è stato così, ma vale la pena ripercorrere le varie tappe del viaggio.

Poiché ci piace informarci, soprattutto per risparmiare tempo prezioso e goderci quanto più possibile il viaggio, prima della partenza avevamo deciso di prenotare due notti in hotel a Probolinggo, a nostro parere la soluzione più comoda per raggiungere Bromo. Avevamo scelto il Bromo Park Hotel perché in pratica ci sembrava l’unico dalle sembianze accettabili. In effetti una volta messo piede a Probolinggo, l’Hotel era un raggio di luce in mezzo all’oscurità. Non voglio esagerare, ma Probolinggo credo sia una delle città più brutte che abbiamo mai visto nella nostra vita, insieme a Giacarta. Non c’è niente, nel senso letterale del termine. L’Hotel non era un granché, ma era certamente il meglio che la città aveva da offrire. Ci siamo accordati alla reception per avere due guide che ci avrebbero condotto alla nostra agognata meta. La partenza era fissata per le 3 della notte.  Un primo driver ci ha condotti fino ad una sorta di piazzale dove abbiamo trovato ad aspettarci diverse Gip.

Siamo saliti su una di queste e sono bastati pochi minuti per accorgerci che eravamo in buona compagnia. Da quel momento è iniziato un lungo viaggio lungo una strada stretta e abbastanza impervia che ci ha condotti, mezzi intossicati dalla puzza di gasolio, fino al punto più alto in cui si poteva arrivare. La strada era invasa da fuoristrada e da motorini che scaricavano turisti provenienti da ogni parte del mondo. L’aria era irrespirabile e l’altezza faceva il resto. Da lì ci siamo incamminate lungo una stradina costeggiata da baracche che vendevano bevande calde e coperte di lana per turisti sprovveduti. Faceva molto freddo, ma fortunatamente eravamo preparate anche a questo. A colpirci in quel frangente fu un uomo tutto rannicchiato in una grande coperta che se ne stava seduto a terra ad attendere nel gelo della notte un gesto di umanità da parte di coloro che hanno avuto la fortuna di nascere nella parte più “fortunata” del mondo…⁣

Siamo giunte fino ad un primo piazzale affollato di gente, abbiamo deciso di proseguire poco oltre, nella speranza che nel secondo punto la situazione fosse migliore. Ci sbagliavamo. Rassegnate ad ammirare l’alba in compagnia, abbiamo aspettato pazientemente il sole che sorgesse. Mentre la luce lentamente iniziava ad illuminare lo skyline, le nuvole e la nebbia sembravano voler ancora custodire gelosamente ciò che si nascondeva tra le loro braccia. Piano piano le nuvole si allontanarono e Bromo iniziò a mostrarsi in tutta la sua bellezza. Il cielo era terso e rimase così per alcuni minuti, finché i primi raggi di sole non cominciarono a farsi strada, colorando quel quadro di un rosso intenso, un rosso che sfumò lentamente nel rosa, poi nell’arancione e, infine, nel giallo. Era giorno e, nonostante tutto, eravamo piene di stupore e meraviglia.

Le avventure di Bromo non finirono qui…

 

 

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Florence

Questo non vuole essere un semplice blog di viaggi. Ci sono infatti modi diversi di viaggiare e di osservare. Il nostro è un viaggiare lento, che ci consente di cogliere punti di vista differenti. Soffermarsi su un dettaglio, un volto, il colore di un abito o di una pietanza, un rito o un semplice gesto, a volte ci dice molto più di quello che pensiamo di sapere. Proveremo a raccontarvi il mondo così com'è, attraverso l'obiettivo curioso di una macchina fotografica e lo sguardo attento di un'antropologa. In fondo, si sa, che conoscere l'altro è anche un modo per comprendere meglio noi stessi.

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