America Storie di viaggi

Tulum e Cobá

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29 Agosto 2018

Dopo aver ammirato l’immensità della piramide di Kukulkan, detta anche El Castillo – la più alta e importante di Chichen Itzà – e aver soggiornato nella timida Valladolid, abbiamo preso un autobus della compagnia ADO che in circa un’ora e mezza di viaggio ci ha portato fino alla meravigliosa Tulum. Qui abbiamo soggiornato per 3 notti, dedicandoci al mare, ma anche alla visita dei siti archeologici di Tulum e di Cobá.

La città di Tulum è situata nella penisola dello Yucatàn ed è nota per il famoso sito archeologico della civiltà Maya che si trova a picco sul mare. Grazie alla sua posizione geografica, Tulum era al tempo un importante porto commerciale in cui passavano numerosi prodotti non solo alimentari, ma anche sale, ossidiana e il famoso quetzal: un uccello dalle piume coloratissime e venerato dalle popolazioni precolombiane in quanto considerato simbolo di libertà. Da qui il nome della divinità più famosa in tutta la cultura mesoamericana, ovvero il dio Quetzalcoatl, detto anche il serpente piumato.

La sua costruzione più nota è El Castillo: situato in cima ad una piccola insenatura circondata da una sabbia bianca e da un’acqua cristallina, come nella migliore tradizione caraibica.

 

 

Il secondo giorno abbiamo deciso di recarci con un taxi privato al sito di Cobá, distante soltanto 40 km da Tulum. Il sito si trova nel Quintana Roo e fu costruito dalla civiltà Maya. Qui si trovano diverse piramidi, la più alta delle quali misura 42 metri. Non è consigliabile la salita fino in cima per chi soffre di vertigini come noi. Al contrario delle altre piramidi, altrettanto alte, c’è soltanto una corda raso terra che ti aiuta a salire. Non ci sono spiazzali sui quali fermarsi a riposare e tutte le pietre sono piccole e disconnesse, il che rende la salita davvero difficile. Siamo riuscite ad arrivare a circa la metà, altezza sufficiente a consentirci di ammirare la giungla circostante. Uno spettacolo davvero mozzafiato.

 

 

 

 

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Florence

Questo non vuole essere un semplice blog di viaggi. Ci sono infatti modi diversi di viaggiare e di osservare. Il nostro è un viaggiare lento, che ci consente di cogliere punti di vista differenti. Soffermarsi su un dettaglio, un volto, il colore di un abito o di una pietanza, un rito o un semplice gesto, a volte ci dice molto più di quello che pensiamo di sapere. Proveremo a raccontarvi il mondo così com'è, attraverso l'obiettivo curioso di una macchina fotografica e lo sguardo attento di un'antropologa. In fondo, si sa, che conoscere l'altro è anche un modo per comprendere meglio noi stessi.

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